Gren_ ci porta in un viaggio nella sua testa

Gren_ ci porta in un viaggio nella sua testa
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Benvenuti in questo nuovo articolo. Oggi una promo di un artista già intervistato. Stiamo parlando di Gren_, cantante e scrittore.
Trovate la sua intervista qui sotto:

Dopo aver pubblicato il primo EP datato 11 Settembre 2020, Tutto il tempo, Matteo si ripresenta al pubblico con nuovo EP caratterizzato da testi riflessivi, dettagliati e mai banali, senza perdere la purezza della meditazione, con uno stampo più delicato rispetto all’opera precedente.

Quello che ho in testa, il nuovo EP

La struttura e l’ordine delle canzoni, sebbene siano solo tre, è molto ragionato e rappresenta una sorta di viaggio interiore.

Ho scritto i testi delle canzoni a molti mesi di distanza l’uno dall’altro e questo rafforza l’idea di riflessione che è centrale nell’EP: ho voluto concentrarmi molto sui testi, come faccio sempre, proprio per creare delle lyrics riflessive, dettagliate e mai banali, senza perdere la purezza della meditazione a causa della fretta di rilasciare nuove tracce.

Gren_ – parlando del nuovo EP

L’EP si articola in tre brani, come il precedente:

Il mondo nella mia mano

Il mondo nella mia mano parla di un sogno che mostra la parte buona e malvagia di una persona a confronto: è una sfida per il controllo che si risolve nell’equilibrio tra queste due forze.

Il mood viene presentato fin da subito con l’ingresso di pads e plucks e mantiene lo stile più delicato rispetto alle opere precedenti, rivelando solo alla fine un bell’assolo di chitarra che non fa mai male!

Riflesso d’immagine

Nella seconda traccia continua questa serie di domande interiori, quasi come un sequel della prima traccia, arrivando al centro del tema dell’EP.

Le parole del ritornello credo siano più chiarificatrici di qualsiasi commento “E mi domando se siano più importanti le domande o le risposte nascoste dentro di me, a volte sai, credo non siano altro che un riflesso d’immagine”.

Gren_ – Parlando di Riflesso d’immagine

Quello che ho in testa

Sempre più dolce, l’ultimo brano strumentale che da anche il nome all’EP è la rappresentazione della fine del viaggio, dove solo la musica può raccontare emozioni che le parole non possono trasmettere.

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