Braska, quando il rap diventa rivalsa

Braska, quando il rap diventa rivalsa
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“No raga, questo non mi dice proprio niente”.
Questa è stata la mia reazione dopo aver ascoltato Spenderli, il brano d’esordio di Braska.

Ma dopo diversi ascolti ho veramente trovato tantissimo potenziale in questo ragazzo e se sto scrivendo questo articolo potete immaginare quanto creda nel suo progetto.

Braska ha pubblicato il suo primo brano e nel giro di pochissimi giorni ha raggiunto numeri inaspettati e molto sostanziosi ma, come vedremo, l’obiettivo è tutt’altro.

Ecco quindi l’intervista ad un mio (ennesimo) compaesano spinto dalla passione della musica.


Dunque, comincio con una domanda classica: come è nata la passione per la musica e per il rap in generale

Beh, la passione per il rap è nata credo in prima media.
Quello è il periodo in cui inizi con le prime “bravate”, inizi ad andare in giro, e molti miei amici (più grandi di me) ascoltavano rap e mi hanno trasmesso questa loro passione facendomi conoscere Gemitaiz.

Da lì poi è stato tutto in salita, facevo freestyle assieme a loro, quasi più per divertimento. Ero uno dei piu piccoli del gruppo, ma fare freestyle e vedere come ai miei amici piacesse e ballassero mentre rimavo, mi faceva sentire appagato.

Interessante, ma da fare freestyle allo scrivere canzoni, il passo non è del tutto immediato…

No, anzi, sono molto più bravo nei freestyle. Per scrivere un brano ci vuole tempo, fantasia e molta molta attenzione ai dettagli.
Io poi sono perfezionista. Se noto che qualche mio brano ha delle sbavature o qualcosa che non mi convince del tutto cerco sempre di modificarlo finchè non mi soddisfa del tutto.

Sono stato aiutato molto anche dai miei amici beatmaker e sentire le loro opinioni e capire che qualcosa che facevo spaccava, mi ha spinto a proseguire sempre di più.

Andando a parlare del pezzo: perché proprio Spenderli?
Ho anche fatto una riflessione: essendo il primo brano, potevi tranquillamente fare uscire qualche cosa di più canzonatorio… parlare di argomenti a caso, fare brutto

Spenderli – il primo brano di Braska

Beh, ho scelto Spenderli come primo brano perché l’ho visto come il più ampio fra tutti, poteva andare a colpire una fetta di pubblico maggiore.

Il senso del brano non era raccontare qualcosa a caso, ma era subito inviare un messaggio forte.
Per poter guadagnare soldi ci vuole tempo, ma spenderli è un attimo, e come ho vissuto io questa situazione, la vive chiunque altra persona.
Parliamoci chiaro, i soldi nella vita non sono tutto, ma se non li hai sei fottuto (sì, potevo scrivere qualche altro termine, ma credo che letteralmente sia il modo più corretto per esprimere il concetto, ndr)

Oltretutto il brano è nato in pochissimo tempo, negli ultimi 5 minuti disponibili in studio. Ci ho rappato velocemente, il risultato ha convinto sia me che il produttore ed eccola qui.

E ci vuole anche coraggio per parlare di soldi come lo hai fatto tu. Nella musica di oggi se parli di soldi lo fai per ostentare, altrimenti è un tabù.

Io non ho mai avuto tanti soldi in tasca. Spesso mi capitava di uscire con i miei amici e comprare una pizza per poi dividerla in due o tre perchè non avevamo con noi abbastanza soldi.

Il mio sogno è tenermi stretto quegli amici che hanno creduto in me, con i quali facevo freestyle anche tre, quattro ore di fila senza mai stancarci, coloro che mi hanno davvero spronato.
Vorrei andare a fare concerti con loro dietro di me e prendermi (prenderci) una rivalsa.

Vi ricordate quando andavamo nei locali a fare serata insieme?
Ora siamo noi a portare la musica, siamo noi l’anima della serata.

Ci siamo riusciti, siamo diventati grandi, siamo diventati qualcuno.

Il sogno di Braska: poter dire questo ai suoi amici

Motivazione molto nobile, ma hai ricevuto anche delle critiche?
Se sì, come le hai affrontate?

Prima di pubblicare il brano, ho messo su Instagram uno spoiler di 15 secondi e già lì qualcuno è andato in giro a dire che facevo schifo, che non mi avrebbe mai ascoltato…

E tutt’ora, dopo l’uscita del brano, ricevo messaggi di puro odio anche da persone che non mi hanno mai visto o che non conosco, ma sinceramente non mi interessa neanche.

Finchè le critiche sono spinte da odio infondato, non le ascolto neanche.

Non mi nascondo, anche io al primo ascolto ho avuto da ridire su diverse cose del brano, ma riascoltandolo ho davvero trovato spunti interessanti

Esatto, anche a me è già capitato. In particolare con Tedua.

Eppure, dopo diversi ascolti ha iniziato a piacermi davvero tanto (ha diversi dischi di Tedua in casa, ndr). Non devi fermarti al primo ascolto, devi riascoltarlo, devi capirlo e solo così puoi apprezzare un brano.

Se poi non ti piace hai tutte le ragioni per dirlo, ma prima ascoltami. Sono tantissime le persone che mi hanno criticato senza nemmeno ascoltarmi.


E qui finisce la nostra intervista.
In Braska ho trovato un artista molto umile ma allo stesso tempo spinto da una determinazione incredibile nel fare musica e nel diventare qualcuno.

Grazie Braska per l’intervista e grazie a te, caro lettore, per la consueta visita.
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Ci vediamo al prossimo articolo!

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