Navigando per i social ho notato una tendenza un po’ spiacevole, anche se sinceramente non riesco troppo a biasimare chi pubblica certi post. Damiano David, frontman dei Måneskin, ha iniziato una carriera solista (come del resto hanno fatto altri membri della band), e questa sua nuova carriera è stata coronata dalla pubblicazione del disco FUNNY little FEARS, nel quale è contenuta la contestatissima Tango.
Un brano, Tango, che ha lasciato sorpresi tutti i fan, che al grido di Rock never f* dies, di Damiano, ha contrapposto un pop del tipo “shubi dubi dap” che è probabilmente l’ultima cosa che ci aspetteremmo dal frontman di una band così anticonformista (sempre nei limiti del rock).
Ma
Vogliamo almeno cercare di sviscerare un po’ il significato della canzone?
Tango di Damiano David, ti amo lo stesso anche se il mondo ci divide
Avete presente quelle canzoni che vi entrano dentro piano piano, e poi restano lì, a fare un po’ male ma anche a tenervi compagnia? Ecco, Tango di Damiano David è proprio una di quelle.
Dimenticate per un attimo l’immagine del frontman dei Måneskin che spacca i palchi con energia da vendere. In Tango, Damiano si mette a nudo – in tutti i sensi – con una ballata intensa, malinconica e piena di significato.
La canzone, pubblicata durante l’Eurovision 2023 (ma presentata fuori concorso), è stata dedicata a una storia vera: quella di due innamorati separati dalla guerra in Ucraina. Già da questo si capisce che non è una semplice canzone d’amore, ma qualcosa di molto più profondo.
Il significato della canzone
Nel testo, Damiano canta di un amore forte, quasi viscerale, ma anche pieno di dolore, sacrificio e assenza. Il “tango” del titolo non è solo il ballo passionale per eccellenza, ma diventa una metafora di una relazione fatta di attese, distanza e desideri che non si possono realizzare. Una danza a distanza, insomma, in cui i corpi non si sfiorano ma i cuori battono all’unisono.
“I won’t stop dancing / Just because you’re not here”
(Non smetterò di ballare / solo perché non ci sei)
Questa frase racchiude il cuore della canzone: anche se l’altra persona è lontana, anche se la guerra, la vita o il destino si mettono in mezzo, l’amore resta. Resta nel corpo, nella memoria, nella musica.
La nuova svolta di Damiano
Dal punto di vista musicale, come già detto, Tango è molto diversa dai brani rock con cui siamo abituati a sentire Damiano. È più intima, più fragile, più vicina al pop che a una band da stadio. Anzi, mi viene quasi da dire che è FORTEMENTE pop. E proprio per questo, appena si superano le critiche e l’immagine che ci siamo costruiti di Daminao, colpisce ancora di più.
La sua voce, tuttavia, essendo calda e graffiata, sembra veramente cucita su misura per questo tipo di narrazione emotiva, ma per l’orecchio comune risulta quasi fuori luogo su una strumentale così incredibilmente pop. A mio parere, Damiano sta scoprendo un nuovo stile, e lo sta veramente cavalcando come un surfista professionista cavalca una grande onda.
Insomma, Tango non è solo una canzone, è una carezza malinconica, un pensiero per chi è lontano, un modo per dire: “ti amo lo stesso, anche se il mondo ci divide.”
Professore di Sistemi Informatici, studente di Ingegneria informatica, polistrumentista, blogger ed addetto stampa classe 2002 di Bergamo. Mi sono avvicinato al mondo della musica nel 2014 prendendo lezioni di pianoforte. Vivo il mondo della musica a 360°, vantando un disco da solista ed un tour con una band.
Ho creato il blog newvibesinmusic.it nel marzo del 2020 e tutt’ora continuo a curarne le pubblicazioni ed i servizi.