Omaggio a Stefano D’Orazio, storico batterista dei Pooh

Omaggio a Stefano D’Orazio, storico batterista dei Pooh
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Sono cresciuto ascoltando i Pooh e tutt’ora molto spesso ascolto i loro brani.
Vi lascio immaginare quanto non sia facile scrivere questo articolo.

Noi di New Vibes in Music vogliamo ricordare Stefano D’Orazio ripercorrendo la sua carriera per rendere onore ad un musicista che ha scritto la storia di una delle più grandi band italiane.

Una vita dedicata alla batteria e ai Pooh

Stefano D’Orazio nasce a Roma il 12 settembre 1948.

Inizia a suonare la batteria con i The kings, che cambieranno nome in The sunshines, suonando solamente pezzi strumentali, non potendosi permettere attrezzature adatte per la voce.

L’8 settembre 1971, dopo l’uscita di Valerio Negrini dai Pooh (resterà come liricista della band) entra a far parte del complesso come batterista e flautista. Quattro anni dopo affiancherà Negrini come paroliere.

Con il gruppo Mediterraneo System, assieme a Dody Battaglia, Roby Facchinetti e Valerio Negrini, incide il primo e ultimo 45 giri della band.

Nel 1981 propone alla band di inserire in ogni disco almeno un brano a 4 voci alternate. Inizia così l’era degli storici cori dei Pooh.

Il 30 settembre 2009 lascia i Pooh, dopo un tour di 38 date conclusosi al Forum d’Assago di Milano, dopo un’ultima canzone inedita cantata a quattro voci, Ancora una notte insieme.

Per la reunion del gruppo, torna assieme a Riccardo Fogli ad esibirsi con la band nel 2015, per festeggiare i 50 anni del complesso.

Il 6 Novembre 2020, a 71 anni, ci lascia dopo una settimana di ricovero in ospedale per colpa di quella bestia del Covid-19.

I successi

Stefano D’Orazio ha firmato il primo brano con i Pooh con il brano Eleonora mia madre, ma il primo vero successo della band scritto da D’Orazio è Pronto buongiorno è la sveglia, che parla di un viaggio intrapreso dal complesso e delle disavventure accadute.

Pronto, buongiorno è la sveglia (1979)

Dopo il disco Boomerang, D’Orazio scrive anche pezzi come Buona Fortuna e Lascia che sia.

Nel 1985 scrive ed interpreta (per la prima volta da solo) Se c’è un posto nel tuo cuore, rimasto tutt’ora il brano più iconico del disco Asia non Asia e puntualmente riproposto nei live della band.

Con l’interpretazione di Uomini Soli arriva anche a vincere il Festival di Sanremo del 1990.

Ci sono però altri brani, non citati, che sono senza dubbio tra i miei preferiti. Invece che fare un elenco, lascio qui sotto una playlist contenente i 10 brani più famosi scritti e/o interpretati da Stefano D’Orazio.


Potrei scrivere tantissime altre cose su Stefano D’Orazio, ma chiudo l’articolo con una citazione presa dal testo di una sua canzone.

E’ finita la serata
E la voce se n’è andata
Forse l’ultima canzone
Raramente viene bene
C’è sull’ultima parola
Sempre un nodo nella gola
Una notte che finisce e che va.

Buonanotte ai suonatori – 1987 (testo D’Orazio, arrangiamento Facchinetti, Canzian, Battaglia)

Il nodo in gola c’è sempre e restrà per un bel po’, ma la musica, i testi e i ricordi di un batterista assurdo resteranno sempre.
Ciao Stefano…

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